È TEMPO DI RACCOLTA PER I NOSTRI PISELLI DI FILIERA

È TEMPO DI RACCOLTA PER I NOSTRI PISELLI DI FILIERA

Scopri i segreti dei nostri agricoltori per una raccolta perfetta.

Il pisello proteico raggiunge la maturazione all’inizio dell’estate, periodo che presenta condizioni climatiche particolarmente favorevoli ad una essiccazione naturale della granella, idonei alla conservazione in magazzino. E’ bene comunque evitare di ritardare troppo la raccolta rispetto al valore ottimale di umidità (13%). Un’eccessiva essiccazione della pianta e del seme può causare perdite dovute all’apertura dei baccelli e al danneggiamento/rottura dei semi nella fase di trebbiatura, specie nelle varietà non afile che hanno un alto rischio di allettamento. L’eccessiva essiccazione comporta anche gravi perdite qualitative dovute al viraggio di colore (da verde a giallo) della granella. L’industria di trasformazione richiede la granella di colore verde, quindi la raccolta ritardata può essere causa di deprezzamenti del prodotto raccolto.

La raccolta è eseguita con una mietitrebbiatrice per cereali. E’ indispensabile che il terreno sia ben livellato e che la cultivar impiegata sia di tipo eretto, pena la mancata raccolta di importanti quantità di prodotto. Alla raccolta si devono adottare alcune precauzioni:

1. compatibilmente con lo stato superficiale del terreno, regolare l’altezza della barra falciante per quanto possibile vicino al terreno; l’impiego di barre falcianti di tipo flessibile è particolarmente consigliabile, in quanto si adattano meglio a terreni non perfettamente livellati e minimizzano le quantità di prodotto non raccolto (i legumi della parte basale della pianta);

2. per ridurre le perdite di seme per sgranatura è opportuno che le sollecitazioni meccaniche alle piante siano ridotte al minimo: adottare una velocità di avanzamento moderata (al massimo 5 km/h) e regolare opportunamente la velocità di rotazione dell’aspo (velocità periferica 20% superiore a quella di avanzamento);

3. regolare accuratamente tutti gli organi dell’apparato trebbiante: velocità di rotazione del battitore, distanza tra battitore e controbattitore, ventilazione;

4. controllare più volte (nella fase iniziale dell’operazione, ma non prima che la macchina sia entrata in pieno regime operativo) che la trebbiatura proceda in modo soddisfacente e, in particolare, che il prodotto non subisca danneggiamenti;

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